«Voglio solo continuare a essere così come siamo. Vogliamo suonare quel che ci piace suonare. E quando smetterà di piacerci Be’, sarà il momento di chiudere la baracca. Sarà la fine.» Così diceva Ian Curtis il 28 febbraio del 1980, nel corso di un’intervista radiofonica. Neanche tre mesi dopo, la fine sarebbe arrivata davvero, per colpa di un suicidio annunciato. La morte di Curtis chiuse la storia dei Joy Division per consegnarli alla leggenda. Una leggenda che ritroviamo intatta in questo libro che Jon Savage ha realizzato raccogliendo e intrecciando trent’anni di confessioni dei protagonisti della scena post-punk: dai membri della band ai gruppi con cui hanno condiviso il palco (Buzzcocks, Cabaret Voltaire, A Certain Ratio), dal produttore Tony Wilson al grafico Peter Saville, dai fotografi che li hanno immortalati ai tecnici che ne hanno plasmato il suono. La foto di gruppo di una generazione che ha riscritto le regole della musica.
Joy Division. Autobiografia di una band
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