Tra il 1919 e il 1927 vennero convocati in Europa e negli Stati Uniti quattro Congressi panafricani, nei quali si discusse il destino dei popoli africani e afrodiscendenti nel contesto della crisi dell’ordine internazionale successiva alla Prima guerra mondiale. Pur denunciando lo sfruttamento dell’Africa, i panafricanisti non proponevano il rovesciamento degli imperi coloniali ma piuttosto una riforma interna che concedesse maggiore autonomia ai cosiddetti “nativi”. Una simile rivendicazione fu sufficiente a suscitare l’apprensione e l’ostilità dell’opinione pubblica colonialista. In occasione del Secondo congresso panafricano, che si tenne nell’estate del 1921 a Londra, Bruxelles e Parigi, questo clima di sospetto trovò espressione nello scontro politico tra due esponenti di punta del panafricanismo, William Edward Burghardt Du Bois, a capo della delegazione statunitense, e Blaise Diagne, rappresentante del Senegal. Diagne accusò Du Bois di aver contrabbandato posizioni rivoluzionarie nel movimento, mentre quest’ultimo descrisse il suo oppositore come un burattino del colonialismo francese. La polemica, che trovò ampia copertura nella stampa, portò a una spaccatura tra la componente angloamericana e quella francofona. Il volume si concentra su tale episodio per analizzare il rapporto tra panafricanismo, nazionalismo nero e anticolonialismo nella congiuntura storica del primo dopoguerra.
Du Bois e il Secondo Congresso Panafricano. Nazionalismo nero e anticolonialismo nel primo dopoguerra
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| EAN | 9788829030194 |
|---|---|
| Collana | Studi storici Carocci |
| Anno | 2025 |
| Argomento | Du Bois, William E. B. |
| Editore | Carocci |
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