“La guerra non esiste più”: con queste parole Rupert Smith non intende dire che nel mondo non si combatte più, bensì che la guerra come l’avevamo conosciuta fino a pochi decenni fa – la guerra degli eserciti che si fronteggiano in campo aperto, dalle grandi battaglie napoleoniche agli scontri fra divisioni corazzate – è stata sostituita da quella che egli chiama “guerra fra la gente”. Il campo di battaglia è oggi costituito dalle strade, dalle case e, soprattutto, dalla popolazione civile, come è avvenuto in Cecenia e Jugoslavia, in Medio Oriente e nel Ruanda. Ostaggi da sfruttare, scudi umani da utilizzare senza scrupoli, bersagli da colpire, i civili sono obiettivi da conquistare. Un nuovo “paradigma” bellico che ha minato la possibilità di uso efficace della forza da parte degli stati. Ecco perché i militari non sono più in grado di ottenere quei risultati che politici incompetenti e boriosi pretendono da loro. Sono, di fatto, le organizzazioni che definiamo terroristiche a combattere nel modo più “aggiornato”. Alle nazioni democratiche il compito di rispondere a questa sfida, la più minacciosa del nostro tempo.
Arte della guerra nel mondo contemporaneo (L’)
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| EAN | 9788815132604 |
|---|---|
| Collana | Le vie della civiltà |
| Anno | 2009 |
| Argomento | Guerra e (bambini e ragazzi), Relazioni internazionali, Storia contemporanea dal 1700 al 1900 |
| Editore | IL MULINO |
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