L’Antico Testamento ha consegnato alla cultura occidentale storie potenti come archetipi (la Creazione, il Diluvio, la Torre di Babele…); ha dato forma all’immaginario dell’eros (con il Cantico dei Cantici) e a quello del vuoto e della desolazione (con l’Ecclesiaste); ha costruito una tipologia di comportamenti umani: figure dell’aggressività (Caino), dell’obbedienza (Abramo e Isacco), della pazienza (Giobbe), della fortezza virtuosa (Susanna e le altre seducenti eroine), della contestazione (Giona). Sono qui indagati, a più voci, la persistenza e il significato di grandi personaggi e temi biblici nella letteratura italiana, sacra e profana. Ogni ripresa e riproposta, favorita dalla stessa natura frammentaria della narratività biblica, è di per sé una nuova interpretazione, che risponde ai mutevoli contesti storici. L’elemento costante è la tensione verso un modello di utopia: la nostalgia dell’Eden e della sua meravigliosa armonia iniziale con la Divinità e con tutti gli animali creati, a cui si contrappone una storia umana instabile, di felicità e sofferenze. Se la Terra Promessa è una meta compensatoria evanescente, la letteratura può almeno tentare di riscoprire – o di reinventare – la vivibilità del nostro mondo.
Bibbia nella letteratura italiana (La). Vol. 3: Antico Testamento
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| EAN | 9788837225308 |
|---|---|
| Collana | Biblioteca |
| Anno | 2012 |
| Argomento | Bibbia, Letteratura italiana contemp. zione |
| Editore | MORCELLIANA |
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