L’Italia che nel 1961 compie cent’anni è uno Stato giovane, in preda a un’incontenibile voglia di crescita. Il Paese, uscito sconfitto e oltremodo immiserito dalla seconda guerra mondiale, si lancia in un vorticoso sviluppo industriale e dei consumi che manda in soffitta la sua identità contadina. Il culmine viene toccato tra il 1959 e il 1963, nelle stagioni del boom coincidenti con la cosiddetta “dolce vita”. Il capolavoro felliniano battezza il cambiamento di clima e di costume e diventa un marchio estroso e festoso, valido soprattutto all’estero. Il film è un’enciclopedia del vitalismo disordinato di quegli anni euforici: un repertorio dei tic, delle contraddizioni, delle zone d’ombra di quell’esplosiva fame di futuro. Ma Iarussi scandagliando criticamente i grandi temi che attraversano la pellicola felliniana – l’informazione, la cultura, la fede, la famiglia, l’eros e il pudore – ci parla anche dell’Italia della Seconda Repubblica, grottescamente più felliniana di Fellini, e soprattutto avvitata nella cupa sensazione di avere “un grande futuro dietro le spalle”.
C’era una volta il futuro. L’Italia della Dolce Vita
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| EAN | 9788815233769 |
|---|---|
| Collana | Intersezioni |
| Anno | 2011 |
| Argomento | Italia-Società, Italia-Storia |
| Editore | IL MULINO |
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