Negli ultimi tre decenni, in Italia sono stati registrati circa trentamila casi di ingiusta detenzione. Nei paesi democratici, la possibile condanna di un innocente spinge a migliorare le regole del processo al fine di evitare o quantomeno ridurre al minimo gli errori nel giudizio. Ma da dove derivano questi errori? La dottrina processual-penalistica raramente si sofferma sul soggettivismo degli operatori del processo, soprattutto nelle fasi iniziali dell’indagine, nella convinzione ottimistica che sia la stessa dinamica processuale a garantire, dal suo interno, quei correttivi tali da precludere epiloghi rovinosi del procedimento. Questo libro ribalta il tavolo, si concentra sulla psicologia degli inquirenti e forte degli ultimi esiti di ricerca delle scienze comportamentali e delle neuroscienze cognitive pone tutte le domande scomode. Dallo studio emerge come l’errore giudiziario non sia la conseguenza di uno sbandamento dal percorso razionale del giudicante ma il portato di fattori che stanno a monte, nella parte intuitiva della mente degli inquirenti.
Errore invisibile. Dalle indagini alla sentenza (L’)
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| EAN | 9788815392398 |
|---|---|
| Collana | GUIDE |
| Anno | 2025 |
| Argomento | Procedura penale, PSICOLOGIA, Psicologia criminale e legale |
| Editore | IL MULINO |
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