Le grandi commissioni del dialogo ecumenico stanno pubblicando i loro rapporti. In base ad essi, si va precisando il desiderio di riannodare la comunione con Roma. Si pone allora un difficile problema: qual è la funzione propria del papato secondo la grande Tradizione? I concili Vaticano I e Vaticano Il hanno dato ‘definizioni’ della funzione del vescovo di Roma, ma senza tener conto dei desideri delle altre chiese, di cui parecchie sono rimaste nella Tradizione apostolica. Non si devono ‘rileggere’ queste ‘definizioni’ in funzione della nuova situazione determinata dalla volontà ecumenica di comunione universale? non si devono prendere sul serio i desideri delle altre chiese? La tradizione cattolica occidentale, soprattutto da Gregorio VII in poi, ha avuto un’evoluzione in una direzione massimizzante. Ha reso il papa ‘più che papa’. Ora la grande Tradizione collega essenzialmente la funzione del papa alla testimonianza del martirio di Pietro e di Paolo. Il vescovo di Roma è colui la cui missione consiste nel mantenere viva nel cuore della comunione delle chiese la fedeltà alla fede quale è stata confessata da Pietro e Paolo: una fede sigillata nella Chiesa locale dell’Urbe. Si è così ben lontani dal giuridismo. Il vescovo della Chiesa di Roma è la sentinella cui spetta vegliare sulla fede. Non deve mettere in causa la responsabilità degli altri vescovi, autentici ‘edificatori della Chiesa di Dio’: è invece integralmente al loro servizio.
Il vescovo di Roma
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| EAN | 9788839903471 |
|---|---|
| Collana | BIBLIOTECA DI TEOLOGIA CONTEMPORANEA |
| Anno | 1985 |
| Argomento | Chiesa-Storia, Papa |
| Editore | Editrice Queriniana |
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