Dono e perdono

Libro di Enzo Bianchi

€ 12,00 € 11, 40 -5%

Editore: Einaudi
Collana:Vele
Pubblicazione:06/05/2014
Pagine:98
Formato:Libro in brossura
ISBN: 9788806222789

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Il tema del dono è uno tra i più presenti nel grande cantiere della ricerca e della riflessione contemporanea, ma in una società dominata dal mercato e sempre più individualista c'è ancora posto per l'arte del donare come atto autentico di umanizzazione? Oggi, poi, persino il perdono, atto che attira una curiosità mediatica morbosa e poco rispettosa, rischia di essere banalizzato. Chi è arrivato a perdonare sa però che questo è un cammino lungo e faticoso, compiuto a caro prezzo poiché deve fare i conti con il problema del male. Di fronte a esso le differenti vie religiose percorse dall'umanità hanno percepito che l'unica cosa seria che si può fare è "soffrire insieme", praticare la compassione. Essa, anche secondo la rivelazione ebraico-cristiana, è l'unica risposta sensata che l'uomo può dare davanti alla sofferenza. Questo sentimento, questa passione, da assumere in primo luogo nelle relazioni interpersonali, non si può limitare a tale dimensione, ma deve aprire una strada a livello sociale e anche politico ed economico.

Donare. Perdonare. Compatire. Tre parole. Tre verbi. Tre atti. Sempre più rari. In una società frettolosa, appiattita sull’istante e le apparenze, sempre più incomprensibili. E che invece, spiega Enzo Bianchi, fondatore e priore della Comunità monastica di Bose, rappresentano un principio di umanità, il solo modo per sfuggire alla frantumazione e all’isolamento cui sembriamo siamo condannati.
Come in un circolo il dono chiama il per-dono. Il perdono fa appello alla compassione, unica via di superamento della questione del male grazie all'amore. E l'amore è di nuovo dono, gratuità.
Enzo Bianchi muove dall'analisi di questi tre "stati" - tra loro intimamente connessi - nelle relazioni interpersonali, auspicando che diventino paradigma e ispirazione anche nelle scelte economiche e politiche. Grandi temi in questo piccolo libro, visti attraverso lo sguardo sempre sorprendente del priore di Bose.