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"Resistenza e resa raccoglie le lettere e altri testi scritti da Dietrich Bonhoeffer dal 1943 al 1945 nel carcere berlinese di Tegel. Questa edizione pressoché integrale ricostruisce in modo completo lo scambio epistolare, giacché la corrispondenza in uscita è alternata agli scritti inviati al prigioniero da parenti e amici: in primo luogo Eberhard Bethge, cha ha corredato il testo di puntuali note esplicative. In appendice è riportato un prezioso saggio della fidanzata con estratti delle lettere a lei destinate e un lungo inedito di Bethge sulla storia della conservazione di questo singolare epistolario. I documenti qui raccolti testimoniano il confronto col "mondo diventato adulto" che un cristiano e teologo impegnato in prima linea nella lotta contro il nazismo ha condotto all'insegna dell'onestà intellettuale. Ne emerge il quadro di un cristianesimo "non religioso", definito dal recupero dei contenuti originari delle Scritture, che bandisce ogni fuga nell'aldilà e coniuga la fede nel Dio di Gesù Cristo con una piena fedeltà alla terra e alla vita. Torna sugli scaffali il testo più importante di Dietrich Bonhoeffer, in una edizione completamente rivista, arricchita con nuove note e commenti.
La nostra recensione
Oltre che un teologo acuto e raffinato, Dietrich Bonhoeffer è stato un fermo oppositore del regime nazista (che, infatti, lo ha prima condannato e poi, il 9 aprile 1945, impiccato).
“Resistenza e Resa” raccoglie lettere e testi (sermoni, appunti, poesie) scritti in carcere tra aprile 1943 e ottobre 1944. Non sono sfoghi irosi o rabbiosi, ma meditazioni pacate e al tempo stesso appassionate sul reale: Bonhoeffer non si chiude nella torre d’avorio del sapere né si rassegna alle quattro pareti nelle quali è costretto. Al contrario: assume appieno la responsabilità del suo pensiero e la traduce in atto (o, in questo caso, in parole), nella convinzione che il “galleggiamento” e la fuga dal mondo siano l’opposto di quanto ha testimoniato Gesù, che, per primo, ha insegnato l’accettazione e soprattutto il valore della sofferenza. Il filo conduttore di queste cinquecentottanta pagine sta proprio in questo, nel rapporto tra la “resistenza necessaria” e la resa al destino, al farsi di una Storia che non bisogna subire, ma nel quale bisogna ritracciare la presenza divina.
"Resistenza e Resa” è un testo imponente tanto dal punto di vista teologico quanto umano; la dimostrazione che, quando teoria e umanità vanno insieme, rendono la vita degna di essere vissuta (e pensata), anche se è costretta in cella e prossima all'impiccagione.
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