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Marta ha 12 anni, vive sola con il padre insegnante perché la mamma è morta. Di lei si occupa la nonna, ed è proprio in compagnia della nonna che l'ultimo giorno di scuola si imbatte, proprio nel suo quartiere, in una strana pasticceria. La proprietaria è la signorina Euforbia che fa solo pasticcini su misura, vale a dire pensati e realizzati ciascuno per una particolare occasione o persona. I suoi dolci hanno nomi come "potrebbevenirmiuna-buona-idea" oppure "devotrovare- presto-una-alternativa". La nonna è irritata da tanta eccentricità, ma Marta - che ha il dono speciale di saper capire se fidarsi di una persona - rimane conquistata da Euforbia e decide di iscriversi al corso intensivo di pasticceria che si terrà nel suo negozio, vincendo le resistenze dei suoi. Con sua grande sorpresa è l'unica a frequentare il corso, ma presto si aggiunge un certo Matteo in cui Marta non tarda a riconoscere il ragazzo ripetente e scavezzacollo, allievo preferito di suo padre. I due sotto la guida di Euforbia imparano l'arte della pasticceria ma soprattutto a osservare attentamente e domandarsi di che cosa le persone hanno realmente bisogno. La settimana di corso passa in fretta e Marta e Matteo diventano amici. Saranno loro ad aiutare Euforbia a risolvere il problema dello sfratto del negozio ricorrendo proprio al sistema dei pasticcini e con un colpo di scena finale. Età di lettura: da 10 anni.
Vincitore Andersen 2014. Miglio libro 9/12
L’Andersen è un riconoscimento prestigioso che premia i libri per ragazzi, i loro autori, illustratori ed editor. Ed è il quarto anno consecutivo che Edizioni San Paolo se lo aggiudica.
Prima c’è stato Visto, si stampi (Miglior libro di divulgazione - 2011), poi Ero cattivo (Miglior libro oltre i 15 anni - 2012), dopo Quindici giorni senza testa (Miglior libro oltre i 15 anni - 2013). Ora è il turno di Luigi Ballerini e del suo La Signorina Euforbia (Miglior libro 9/12 anni). Con questa motivazione: “Per aver saputo raccontare uno spaccato di adolescenza ritraendone sapientemente dinamiche e sentimenti. Per l’abilità narrativa con cui l’autore riesce a intessere una trama scorrevole e divertente, capace di affiancare ai tempi comici l’occasione per riflessioni più profonde”. Perché, aggiungiamo noi, la Signorina Euforbia (rigorosamente “con le due maiuscole”) ci conquista dal principio, con la sua pasticceria che sta in una strada deserta, “il tipico posto dove o ci si capita per errore o si cerca giusto quello” e con i suoi “dolci su misura”, che si chiamano potrebbe-venirmi-una-buona-idea e vediamo-di-capire-se-vai-bene-per-me, e non soddisfano il palato ma l’anima del cliente. E, a proposito di clienti, non dimentichiamoci di Marta e Matteo, i due ragazzini che la aiutano a fronteggiare l’ingiusta minaccia di sfratto.
Una storia magica che tuttavia hai piedi saldi nella realtà. Che quando finisci di leggerla ti lascia sorpreso e felice, in pace.
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